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Pubblichiamo la Circolare n. 4 del 26 luglio 2017, con la quale l’Ispettorato Nazionale del Lavoro prende in esame, alla luce delle disposizioni dello Statuto dei lavoratori che disciplinano il controllo a distanza, i software utilizzati dai call center.

L’Ispettorato ha ritenuto necessari e imprescindibili per lo svolgimento dell’attività commerciale svolta dai call center solo i cosiddetti CMR (Customer Relationship Management) e cioè i software attraverso i quali si gestisce l’anagrafica del cliente e i dati relativi ai rapporti contrattuali in essere.

Tutti gli altri software aggiuntivi, che l’azienda utilizza insieme ai CMR, sono considerati dall’Ispettorato degli strumenti di “monitoraggio individualizzato costante e continuo su tutti gli operatori che finisce per dar vita ad un controllo minuzioso su tutta l’attività svolta da ogni singolo lavoratore, eliminando del tutto qualunque margine spazio-temporale nel quale il lavoratore stesso possa ragionevolmente essere certo di non essere osservato, ascoltato o comunque “seguito” nello svolgimento della propria attività e dei propri movimenti”.

Per poterli utilizzare in conformità delle disposizioni sui controlli a distanza, quindi, il call center dovrebbe stipulare un accordo con le rappresentanze sindacali, ritenendo l’Ispettorato

neppure ravvisabili “quelle esigenze organizzative e produttive che giustificano il rilascio del (proprio) provvedimento autorizzativi” , sostitutivo degli accordi sindacali.

Circ. Isp. Lav. n. 4 2017

 

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